Il Carnevale e le Maschere Cornute di Aliano

di Andrea Romanazzi

Il Carnevale e le sue origini

A differenza della maggior parte delle feste religioso-popolari, successivamente assorbite dalla religione cristiana e da essa trasformate, il Carnevale ha mantenuto il suo spirito tipicamente pagano che fortemente riecheggia tra le danza e le grida di gioia. Molti studiosi fanno risalire la festività alle tradizioni dei Saturnali romani ma sicuramente questi stessi hanno come origine le antichissime feste primitive di fertilità e ricchezza dei campi.

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La tradizione del Carnevale barese e la Maschera di zii Rocche

di Andrea Romanazzi

Bè, è il caso di dire “dal sacro al profano”. In questo paragrafo, infatti, ci interessiamo forse della festa più curiosa e meno sacra dell’anno: Il Carnevale. Secondo molte interpretazioni il termine deriverebbe dal latino carnem levare, ovvero “eliminare la carne”,  ed indicava che a breve sarebbe arrivato il periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, ma non mancano ipotesi alternative come quella che lo vuole derivato da carnualia, ovvero “giochi campagnoli”. 

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La Candelora e la Festa dei Gufi in Lombardia

di Andrea Romanazzi

L’Origine della Candelora

La Candelora ben si inserisce nel quadro delle feste legate alla cacciata del Nume inverno e ai rituali per propiziare il ritorno della fertilità agro-pastorale. Il nome della festa è di origine cristiana, attribuito alla celebrazione del 2 di febbraio per ricordare la presentazione della Vergine al tempio quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, come vedremo un periodo non casuale ma che ritroveremo nella tradizione popolare. Tra il 492 e il 496 Papa Gelasio I  introduce la festa in onore della Purificazione della Madonna che cadeva il due febbraio, quaranta giorni dopo il Natale Fu detta la festa ‘delle candele’, e fu chiamata Candelora, dal tardo latino ” candelorum ” , per “candelaram ” , benedizione cioè delle candele.

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I misteri di Montescaglioso: Dai Cucibocca all’enigmatico Monastero

di Andrea Romanazzi

L’Epifania e il suo retaggio pagano

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si festeggia l’antica Madre Natura, la Dea Nera, che, giunta al giro di boa annuale, si presenta come una vecchia ormai prossima alla fine, che brucia per poi rinascere da se stessa, come una fenice. La vecia, la stria, la mara, tanti sono i nomi che la collocano nei folkloristici giochi di tutta Europa. In questo contesto si inserisce il rito dei “Cucibocca“, una antica e misteriosa tradizione della quale non si conoscono le origini.

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Natale: I simboli del Solstizio di invento – i Canti (Parte 4)

di Andrea Romanazzi

Tra le tante tradizioni natalizie che oggi circondano il Natale vi sono i canti. Come per tutti gli altri simboli, però, anche loro affondano le origini in un lontano passato fatto di canzoni pre-cristiane e pagane cantate durante le celebrazioni del solstizio d’inverno e poi successivamente per ricordare la nascita di Gesù.

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Natale: I Simboli del Solstizio di Inverno – Misteri e Curiosità del Presepe (Parte 2)

di Andrea Romanazzi

Quando arriva Natale in tutte le case italiane si allestisce il presepe, mistico simbolo di religiosità popolare. Sapete da dove il presepe trae origine? Se vi dicessi che gli elementi presenti provengono da quei Vangeli che definiamo apocrifi? Approfondiamo il tema. Il praesaepe, cioè mangiatoia, viene allestito per la prima volta da san Francesco d’Assisi, nel 1223,  a Greccio per rappresentare la Natività. Elementi caratteristici sono la grotta, dove nacque il Cristo, il bue e l’asinello, I pastori, e infine i Re Magi.  Eppure di tutti questi elementi non vi sono tracce nei Vangeli. Qual è dunque della loro origine? I vangeli Canonici  parlano molto poco dell’infanzia del Cristo.  

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L’Avvento: Curiosità, Tradizioni e Credenze

di Andrea Romanazzi

Il periodo delle festività riconducibili al “Natale” è legato ad un corpus di credenze, tradizioni magico-popolari, folkloriche e religiose nate moltissimi secoli prima della venuta del Cristo, quando l’uomo, immerso nell’immanenza della Natura, guardava stranito i suoi prodigi. L’Antico sapeva bene che tutto è dominato da cicli, in un eterno susseguirsi di buio e luce, vita e morte che, come eterna spirale, assicurano la continuità umana. Il questa visione ciclica, importanti diventano le scansioni temporali durante le quali l’uomo, con una serie di rituali basati sul concetto della magia simpatica, ovvero sull’idea del “simile che produce il simile”, tenta di ingraziarsi la divinità o la natura per cercare di ridestarla dal suo torpore e così assicurarsi prosperità e fecondità.

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Le carte da gioco “Baresi” e la fabbrica Murari

di Andrea Romanazzi

L’Origine delle Carte da Gioco

Da sempre, sulle panchine o vicino ai forni dei nostri paesi,  in attesa che fosse sfornato il pane caldo, nonché al bar, davanti ad un calice di vino o una birra, si usava giocare a carte: scopa, briscola, scopone scientifico alcuni dei giochi più diffusi. Sebbene oggetti diffusissimi, le carte da gioco nascondono molteplici misteri e curiosità. 

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Abruzzo Misterioso: La triste storia della baronessa Beatrice Cenci

di Nicoletta Travaglini

Tra il 1500 e il 1600 la nostra bella penisola era divisa  in tanti stati su cui dominava direttamente e indirettamente l’egemonico impero spagnolo, questo status vivendi si protrasse fino al 1713, quando, con la pace di Utrecht, si pose fine all’ingombrante giogo iberico.  I sovrani spagnoli, dall’ imperatore Carlo V in poi,   avevano ordito una fitta rete di connivenze, di ricatti, di interessi e protezioni tali da legare a se tutti questo mosaico di stati che componevano l’Italia rinascimentale. La Spagna governava direttamente i seguenti stati, chiamati anche Vicereami o colonie: il Viceregno di Sardegna, il Viceregno di Napoli, il Viceregno delle due Sicilie,  il Viceregno di Milano o Milanesado. L’impero ibero influenzava indirettamente la Repubblica di Venezia, in quanto essendo esposta ad incursioni turche, doveva intrattenere buoni rapporti con la Spagna, che rappresentava l’ultimo baluardo cristiano contro gli infedeli. Il ducato di Savoia era controllato dal vicereame di Milano, mentre Genova rappresentava lo sbocco sul mare del vicereame, inoltre i banchieri genovesi erano legati ai sovrani spagnoli, in quanto loro creditori e finanziatori. I duchi di Toscana soggiacevano all’influenza degli Stati dei Presidi.

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Cryptozoologia abruzzese: Il Drago di Atessa

di Nicoletta Camilla Travaglini

Il Drago di Atessa

La cittadina di Atessa, situata nella bassa valle del fiume Sangro, su due colline da cui si può ammirare il mare Adriatico e la Montagna della Maiella, circondata da ampie coltivazioni agricole, è una delle zone più fertili e belle del territorio teatino.

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