Incisioni Rupestri tra Piemonte e Val d’Aosta: Le Barche dei Defunti

di Andrea Romanazzi

L’archeologia montana si basa su labili tracce poiché l’uomo che frequentava le zone alpine poteva portare con sé solo pochi oggetti, spesso anche deperibili ed inoltre le sue sistemazioni, ripari di fortuna o cavità naturali non hanno favorito la conservazione di eventuali reperti. Nonostante queste difficoltà l’uomo antico ha guardato alla montagna come importante risorsa da utilizzare e frequentare, anche se all’inizio solo stagionalmente, alla ricerca di pascoli, animali e materie prime. E’ durante questa frequentazione che vennero individuati i percorsi più vantaggiosi e i valichi più utili per il transito tra le pianure e l’Oltralpe e che furono lasciate tracce della sua millenaria presenza sull’arco alpino. E’ in questo contesto che, viaggiando tra il Piemonte e la val d’Aosta, non si può non fermarsi nel meraviglioso borgo di Bard dominato dal suo omonimo forte. Situato presso una gola posta vicino all’ingresso della valle, dove la Dora Baltea tocca il suo punto più stretto, il forte, posto tra Verrès e Pont-Saint-Martin, domina, da uno sperone roccioso, il passaggio obbligato per quella che un tempo era la via per le Gallie.

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