di Andrea Romanazzi
In un caldissimo giorno d’estate, passeggiando per i campi della Murgia, è facile imbattersi in una pianta che con la sua eleganza e delicatezza cattura l’attenzione: la malva.
Questa erba spontanea, con le sue foglie morbide e i fiori rosa pallido, non è solo un elemento decorativo del paesaggio, ma è anche un prezioso rimedio con una lunga storia di utilizzi e credenze.

Il nome “malva” deriva dal greco malakos, che significa “morbido”, un riferimento alle sue proprietà emollienti. Questa pianta, con le sue foglie palmate e i fiori delicati, è riconosciuta da secoli per la sua capacità di idratare e calmare le infiammazioni. Le sue proprietà lenitive, infatti, sono state documentate fin dall’antichità, e oggi, camminando per i campi murgiani, è ancora facile percepire il profumo dolce e avvolgente di questa pianta. Ancora ricordo come, quando ero piccolo e avevo ascessi ai denti, mia nonna, con la sua saggezza e il suo amore, mi preparava impacchi di malva. La malva, con le sue foglie ricche di mucillagini, era un rimedio naturale che lei conosceva bene per lenire il dolore e ridurre l’infiammazione.
La malva non è solo una pianta dalle proprietà terapeutiche, ma ha anche una ricca storia di usi e credenze. Nell’antica Roma, la malva era molto apprezzata e consumata da personaggi storici come Orazio e Cicerone, che la consideravano un cibo prezioso per la sua leggerezza e le sue qualità curative. Orazio, nelle sue Odi, esaltava la malva insieme alla cicoria come alimento che contribuiva alla leggerezza dei pasti, mentre Cicerone confessava di averne mangiata così tanto da provare dolori per dieci giorni.
I Pitagorici, affascinati dalla caratteristica eliotropica dei suoi fiori, la consideravano una pianta quasi magica. Anche nella tradizione medievale, la malva era vista come un simbolo di serenità e protezione, usata per adornare i sepolcri e portare tranquillità alle anime dei defunti.
Il ruolo della malva nella cucina tradizionale
Nella cucina tradizionale murgiana, la malva è un ingrediente versatile. Le sue foglie possono essere utilizzate in zuppe, minestre e ripieni, conferendo un sapore delicato e una consistenza morbida ai piatti. Anche oggi, le ricette della nonna continuano a tramandare l’uso di questa erba in preparazioni casalinghe, mantenendo viva una tradizione che affonda le radici nella storia e nella cultura locale.
Anche per la malva, dunque, vi proponiamo una ricetta.
Tortino di Malva e Emmental: Un’Insolita Delizia Verde
Ingredienti:
- 300 g di foglie e gambi di malva freschi
- 4 uova
- 2 cucchiai di farina
- 2 cucchiai di latte
- 50 g di formaggio Emmental grattugiato
- 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- 1 cucchiaio di amido di mais (facoltativo, per migliorare la consistenza)
Preparazione:
- Preparare la Malva:
- Lavate accuratamente le foglie e i gambi di malva. Tritateli finemente.
- Scaldare l’olio in una padella grande e aggiungere la malva tritata. Cuocere a fuoco medio per circa 5 minuti, finché la malva non si ammorbidisce e perde parte della sua acqua. Regolate di pepe e, se necessario, aggiustate di sale.
- Preparare il Composto:
- In una ciotola capiente, sbattete le uova con un pizzico di sale. Aggiungete la farina e mescolate bene per evitare la formazione di grumi.
- Incorporate il latte e, se utilizzate, l’amido di mais, continuando a mescolare fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. L’amido di mais aiuterà a dare struttura al tortino, compensando la riduzione delle uova.
- Unite l’Emmental grattugiato e mescolate bene.
- Unire e Cuocere:
- Aggiungere la malva cotta al composto di uova e formaggio. Mescolate per distribuire uniformemente gli ingredienti.
- Versate il composto in una pirofila leggermente unta con olio.
- Cottura:
- Preriscaldate il forno a 180°C.
- Infornate la pirofila e cuocete per circa 20-25 minuti, o finché il tortino non è dorato in superficie e ben cotto all’interno. Controllate con uno stuzzicadenti: se esce pulito, il tortino è pronto.
- Servire:
- Lasciate intiepidire il tortino per qualche minuto prima di servirlo. Può essere gustato sia caldo che a temperatura ambiente.
Consiglio:
Per una consistenza ancora migliore, potete sostituire parte del latte con un po’ di yogurt naturale. Questo aggiungerà una leggera acidità e aiuterà a mantenere il tortino morbido e saporito.




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