Criptozoologia Marina: Il mostro-isola e il Kraken (PARTE I)

di Andrea Romanazzi

Criptozoologia Marina

Da sempre l’uomo ha cercato nella natura e in tutto ciò che lo circonda l’incontro con il “mostruoso” in quella sua accezione arcaica derivante da monere, ovvero “straordinario”, “incredibile”, “fantastico. Ovviamente la sua ricerca non poteva non toccare il mare, nella fantasia popolare abitato da esseri terrificanti e favolosi. La superficie acquatica occupa il 97% del nostro pianeta ancora oggi in gran parte sconosciuta nelle sue profonditàe dunque perfettacandidata per miti e leggende. Sirene, basilischi, kraken e serpenti di mare sono solo alcuni dei mostri che hanno popolato l’iconografia e i racconti medievali da Vincenzo De Beuvatiis ad Alberto Magno. I racconti di sfortunati viaggiatori, poi, hanno contribuito alla diffusione di credenze su esseri marini fantastici che entreranno così nell’immaginario collettivo e andranno a creare i famosi bestiari. Oggi chi si occupa dello studio di tali creature è definito criptozoologo, erede di quellozoologo belga Bernard Heuvelmans, definito il “padre della criptozoologia”. Questo articolo vuole presentare alcune delle più mostruose creature degli abissi, e riflettere sull’esistenza di quelle ancora oggi avvolte nel mistero.

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Il Gatto tra Magia e Folklore (Parte 5: Il mondo moderno)

di Andrea Romanazzi

Il Gatto nel Far West

Dalla vecchia Europa all’America dunque. Si narra che nel 1793 Alexander MacKenzie, noto esploratore britannico, e i suoi compagni raggiunsero Bella Coola sulla costa della British Columbia, in Canada. Gli autoctoni, vedendoli piuttosto pallidi diedero loro il nome di q’umsciwa, ovvero “visi pallidi”. Ebbene, non è un caso se oggi localmente si chiamano i gatti con il soprannome di q’umsciwaalhh, che significa più o meno “la cosa che è arrivata con il q’umsciwa“. 

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Il Gatto tra Magia e Folklore (Parte 4: Le persecuzioni nell’Europa delle Streghe)

di Andrea Romanazzi

Il Gatto e la stregoneria in Occidente

Il gatto dunque simbolo di prosperità e benessere? Non sempre e non in tutte le epoche. In realtà la prima demonizzazione del gatto non avvenne, come si potrebbe pensare, con l’avvento del Cristianesimo ma molto prima, nella cultura ebraica.

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Il Gatto tra Magia e Folklore (Parte 2: Il mito nordico)

di Andrea Romanazzi

Il culto del Gatto e i culti nordici

Dall’Egitto ci spostiamo nel mondo nordico. Qui troviamo la dea Ceridwen a cui piaceva tramutarsi in un gatto nero e Freya, dea dell’amore sessuale, della bellezza, della seduzione e della fertilità, che viaggiava su un carro trainato da due gatti volanti, uno maschio e uno femmina, espressione della vita e della morte, del buio e della luce.

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Il Gatto tra Magia e Folklore (Parte 1: L’Egitto)

di Andrea Romanazzi

La Magia del Gatto tra Oriente ed Occidente

Gentili Lettori, perché un approfondimento sul gatto? Ebbene, questo lavoro cercherà di esporre le motivazioni della sacralità di questo animale tra le varie culture e di mettere in luce cosa si nasconde nello sguardo fiero e furbo dei nostri amici domestici.

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Il mito della nascita e lo spirito arboreo: Dalla genesi divina al matrimonio vegetazionale

di Andrea Romanazzi

Uno dei più grandi misteri sui quali l’uomo si è interrogato è la “nascita”. Il De Gubernatis, mostrando una incredibile lungimiranza sui costumi della nuova generazione, nel 1800 scriveva

“…La prima e l’ultima curiosità dell’uomo è quella di sapere in che modo egli venga al mondo, e dov’egli vada quando ne esce. Questa curiosità non potrà mai venire intieramente soddisfatta; ma la scienza popolare ha trovato alcune risposte che parvero sufficienti ai fanciulli di una volta, non oserei dire che bastino più agli odierni fanciulli, i quali nascono, come si dice, con gli occhi aperti…” Ancora oggi, quando un bambino chiede da dove egli nasca, spesso si ricorre alla spiegazione “vegetale”

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