di Andrea Romanazzi

Sulla meravigliosa Murgia, tra febbraio e marzo inizia a fiorire L’Asfodelo giallo (Asphodelus luteus), conosciuto in alcune tradizioni popolari con il suggestivo nome di Barba di San Giuseppe. Si tratta di una pianta spontanea che cresce nelle campagne mediterranee e che da secoli è legata a simbologie profonde, alla mitologia e alle tradizioni culinarie locali. Pur essendo meno noto rispetto ad altre piante spontanee edibili, l’asfodelo giallo possiede un potenziale gastronomico e simbolico che merita di essere riscoperto. Già in passato era molto conosciuto. Nell’antica Grecia e nella Roma classica, era considerato il fiore dei defunti, sacro ad Ade e a Persefone, e associato ai Campi Elisi, il regno dei beati. Secondo la leggenda, Proserpina (nome latino di Persefone) fu rapita da Ade mentre raccoglieva fiori di asfodelo, segnando il mito del ciclo stagionale e del ritorno della primavera. Per questa ragione, gli antichi ponevano asfodeli sulle tombe, credendo che accompagnassero le anime nell’aldilà. Omero, nell’Odissea, descrive i prati dell’Ade come coperti di asfodeli, un’immagine che ha contribuito a radicare il fiore nella cultura funebre del mondo classico. In epoca romana, l’asfodelo era sacro a Saturno, dio dell’agricoltura e del tempo, legato alla ciclicità della natura e alla fertilità della terra. Secondo Macrobio, Saturno era considerato il dio della verità, poiché nel mitico Età dell’Oro, sotto il suo regno, non esisteva la menzogna. I Romani piantavano gli asfodeli davanti la porta delle case di campagna per tenere lontani i sortilegi e gli spiriti maligni. La medicina popolare usa i tuberi, essiccati e tagliati a fette sottili, per decotti a uso tipico che curano dermatiti e soprattutto scottature. Molto noto anche nel Meridione l’uso del cataplasma di tuberi freschi per schiarire le lentiggini. Successivamnete divenne noto cxon il nome popolare “Barba di San Giuseppe” al periodo della sua fioritura, ovvero il mese della festa di San Giuseppe, celebrata il 19 marzo. La pianta presenta foglie lunghe e filiformi che ricordano, secondo l’immaginario popolare, la barba dell’iconico padre putativo di Gesù. Per questo motivo, in alcune regioni del Sud Italia, è associata al Santo e spesso raccolta in prossimità della sua ricorrenza. Inoltre, la tradizione contadina ha sempre avuto un legame speciale con San Giuseppe, considerato il protettore dei lavoratori e dei poveri. In questo senso, l’asfodelo – pianta umile e diffusa nelle campagne – è stato storicamente associato a un alimento accessibile ai più bisognosi, guadagnandosi l’appellativo di “cibo della povertà”.

L’Asphodelus luteus è una pianta che appare con foglie lunghe e sottili, predilige terreni aridi e sassosi, spesso colonizzando aree poco fertili e pietrose dove altre piante faticano a crescere. Si trova comunemente nelle regioni del Sud Italia, in Sardegna e in Sicilia, ma anche in altre zone dell’Europa meridionale.

Usi Culinari dell’Asfodelo Giallo

Nonostante il suo forte legame con la mitologia e la cultura antica, l’asfodelo giallo ha anche un utilizzo pratico in cucina. Le sue parti commestibili sono principalmente gli steli giovani, raccolti prima della fioritura, quando sono ancora teneri e non fibrosi.

Raccolta e Preparazione

  • Gli steli si raccolgono in primavera, prima che il fiore si apra completamente.
  • Si tagliano alla base e si eliminano le parti più dure e fibrose.
  • Si spellano leggermente per rimuovere lo strato esterno più coriaceo.

Come si pulisce

Metodi di Cottura

Una volta puliti, gli steli di asfodelo possono essere cucinati in diversi modi:

  1. Bollitura con limone e sale – Una preparazione semplice che ne esalta il sapore delicato e leggermente erbaceo.
  2. Frittata di asfodelo – Dopo essere stati sbollentati, gli steli possono essere ripassati in padella con uova e formaggio.
  3. Risotto all’asfodelo – Un piatto originale in cui lo stelo tagliato a pezzi viene aggiunto a metà cottura.
  4. Contorno saltato in padella – Dopo la bollitura, gli asfodeli possono essere saltati con aglio, olio e peperoncino.
  5. Zuppe e minestre – Ottimi come ingrediente per arricchire brodi vegetali e minestroni.

Abbinamenti Gastronomici

L’asfodelo giallo ha un sapore delicato e leggermente dolciastro, che lo rende versatile in cucina. Si abbina bene con:

  • Formaggi freschi (ricotta, pecorino)
  • Agrumi, come limone e arancia
  • Verdure amare, come cicoria e bietole
  • Legumi, in particolare fave e ceci
  • Uova, sia in frittate che in torte salate

L’asfodelo giallo è una pianta dal fascino antico, carica di storia, mito e tradizione. Un tempo considerato un alimento povero, oggi può essere rivalutato nella cucina moderna, offrendo un’idea originale e sostenibile per arricchire la nostra dieta con ingredienti spontanei e genuini.Il legame con San Giuseppe, il suo ruolo nei miti greci e il suo potenziale gastronomico fanno dell’asfodelo una pianta che merita di essere conosciuta, apprezzata e preservata come parte integrante del nostro patrimonio naturale e culturale. Recuperare queste antiche conoscenze e integrarle nella nostra cucina quotidiana significa onorare le nostre radici e riscoprire sapori dimenticati ma sempre attuali.

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