Incisioni Rupestri tra Piemonte e Val d’Aosta: Le Barche dei Defunti

di Andrea Romanazzi

L’archeologia montana si basa su labili tracce poiché l’uomo che frequentava le zone alpine poteva portare con sé solo pochi oggetti, spesso anche deperibili ed inoltre le sue sistemazioni, ripari di fortuna o cavità naturali non hanno favorito la conservazione di eventuali reperti. Nonostante queste difficoltà l’uomo antico ha guardato alla montagna come importante risorsa da utilizzare e frequentare, anche se all’inizio solo stagionalmente, alla ricerca di pascoli, animali e materie prime. E’ durante questa frequentazione che vennero individuati i percorsi più vantaggiosi e i valichi più utili per il transito tra le pianure e l’Oltralpe e che furono lasciate tracce della sua millenaria presenza sull’arco alpino. E’ in questo contesto che, viaggiando tra il Piemonte e la val d’Aosta, non si può non fermarsi nel meraviglioso borgo di Bard dominato dal suo omonimo forte. Situato presso una gola posta vicino all’ingresso della valle, dove la Dora Baltea tocca il suo punto più stretto, il forte, posto tra Verrès e Pont-Saint-Martin, domina, da uno sperone roccioso, il passaggio obbligato per quella che un tempo era la via per le Gallie.

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L’Aldilà Celtico : La Reincarnazione presso i Celti e le sue contraddizioni

La cultura celtica affascina da sempre per i suoi molteplici aspetti spesso poco noti a causa delle scarse fonti attribuibili, tra l’altro, esclusivamente a studiosi latini. Tra le tante sfaccettature in questo articolo si vuole approfondire il tema dell’aldilà celtico, dell’immortalità dell’anima e della reincarnazione. Cesare, nel suo De Bello Gallico, sosteneva che “il punto essenziale della dottrina druidica è quello di credere nell’immortalità dell’anima” e aggiungeva che i Druidi “insegnano che dopo la morte essa passa in altri corpi” in una sorta di “trasmigrazione”.

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The Reincarnation or Afterlife? Celts culture

Celts culture has always fascinated for its many aspects, often little known due to the scarce literature sources attributable exclusively to Latin scholars. In this paper we want to deepen the theme of the Celtic life after death, the immortality of the soul and reincarnation. Caesar, in his De Bello Gallico, argued that “the essential point of the Druidic doctrine is to believe in the immortality of the soul” and added that the Druids “teach that after death it passes into other bodies” in a sort of ” soul transmigration“. Pomponio Mela, in the oldest geographical work of Latin literature, De Chorographia, reiterated this concept: “the only dogma that they [the Druids] taught publicly is the immortality of the soul and the existence of another life“. Diodorus Siculus, in his Historical, took up this theme again, combining the Druid doctrine with the Pythagorean one  “… among the Gauls the dogma of Pythagoras prevailed according to which it is a fact that the souls of men are immortal and that after a certain number of years some come back to life entering another body …“.

In reality this idea is not completely correct.

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Il culto dei Defunti e la ritualistica Magico-Popolare

di Andrea Romanazzi

Il culto dei morti è da sempre elemento fondamentale di tutte le culture sacre subalterne popolari ed eccezionalmente presente in molti aspetti folkloristici attuali. Questa ricerca sull’antropologia del lutto, partendo dall’esame di una tradizione popolare lucana, quella del lamento funebre, presente però anche in altre località italiane, ha lo scopo di individuare un archetipo comune al rituale funebre del cordoglio e alle sue varie manifestazioni, dal lamento funebre al tipico pasto del “consolo”.

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