di Andrea Romanazzi
Nel vasto panorama della letteratura gallese, emerge una figura iconica e allo stesso tempo enigmatica: Iolo Morganwg, noto non solo per le sue poesie straordinarie ma anche e soprattutto per essere stato il primo a far riprendere la cultura druidica. I suoi insegnamenti oggi sono conservati nel “Barddass”, un’opera che, comunque la si pensi, vedremo ci sono anche dubbi in merito alla sua autenticità, è un monumento unico al neo druidismo. L’articolo che segue si propone di scrutare da vicino il “Barddass” di Iolo Morganwg, esplorando le sue caratteristiche distintive, la sua influenza sul neo druidismo contemporaneo.
Chi è Iolo Morganwg
Iolo Morganwg, al secolo Edward Williams, è stato un poeta, antiquario e filosofo gallese e ha giocato un ruolo cruciale nella rinascita culturale del Galles nel XVIII secolo. Nato nel 1747 a Llancarfan, nel Galles meridionale, Morganwg è diventato noto per la sua straordinaria dedizione alla preservazione della cultura e della lingua gallese, oltre che per il suo impegno per la rinascita del druidismo. Fin dalla sua infanzia, Edward Williams dimostrò un profondo impegno nella preservazione delle tradizioni letterarie e culturali del Galles. Studioso ed antiquario, iniziò la ricerca di antichi manoscritti per ridare loro nuova vita ed è così che nel 1789 presentò il “Barddoniaeth Dafydd ab Gwilym,” una raccolta di poesie del XIV secolo attribuita a Dafydd ap Gwilym. Tuttavia, molti di questi versi, secondo gli studiosi moderni si sono poi rivelati falsi, inseriti da Iolo tra quelli autentici manoscritti medievali. Ad ogni modo il successo di tale opera lo portò a Londra nel 1791, dove fondò il Gorsedd, una comunità di bardi gallesi, che promuovevano cerimonie basate su antichi riti druidici. Prese poi il nome di Iolo Morganwg e celebrò il primo gorsedd a Primrose Hill, a Londra, presso un cerchio di pietre e un altare di pietra al centro, sul quale giaceva una spada sguainata. Possiamo affermare che oggi quasi tutte le molte moderne organizzazioni druidiche traggono ispirazione dalle sue opere.

Il Bardass e la via del Neo-Druidismo
Iolo iniziò a collezionare e studiare molteplici manoscritti gallesi che poi furono, dopo la sua morte, pubblicati dal figlio Taliesin Williams in un unico saggio chiamato “Barddas,” pubblicato postumo nel 1862 e nel 1874. Sebbene oggi è certo che sia un misto di documenti autentici e falsi, il testo è ancora oggi fonte di ispirazione per tutte le moderne comunità neo-druidiche. E’ qui, ad esempio che troviamo la “preghiera del Druido”, il simbolo dell’Awen e molto altro ancora. Iolo Morganwg sviluppò inoltre un sistema alfabetico noto come Coelbren y Beirdd, ossia “l’Alfabeto Bardico”. Questo sistema era composto da 20 lettere principali e 20 altre “per rappresentare vocali allungate e mutazioni”. Questi simboli dovevano essere incisi su un telaio di legno, conosciuto come peithynen utilizzato da Iolo Morganwg come supporto per ospitare e visualizzare i simboli dell’antico alfabeto druidico creato da Iolo.
Il Bardismo
Il “Barddas” è stato certamente il libro che più di tutti ha influito sulla rinascita druidica. Come detto il testo si baserebbe su una serie di manoscritti in possesso di Iolo Morgannwg poi pubblicato in due volumi dalla Welsh Manuscripts Society. Il primo volume del 1862 sarebbe una traduzione di manoscritti firmati con lo pseudonimo “PLENNYDD,” appartenuti prima ad un certo Llewellyn Sion di Glamorgan, e poi passati successivamente nelle mani di Iolo Morgannwg. Il testo presenta al suo interno anche una sorta di “teologia” druidica. Secondo Iolo esisterebbero due forze opposte nell’universo – Dio (energia che tende alla vita) e Cythrawl (energia che tende allla distruzione, emanante da Annwn, l’Abisso). Il libro contiene anche molte brevi poesie attribuite a vari bardi (Talhaiarn Tadawen, Peredur, Taliesin, Myrddin), e lunghe serie di triadi relative al comportamento e alle credenze celto-druidiche. Da qui ha preso ispirazione ll’uso della Triadi nel druidismo contemporaneo. Tra gli argomenti trattati troviamo poi la filosofia druidica e i principi guida associati ai druidi, la Cosmologia ed argomenti legati alla struttura del mondo, inclusi concetti ed idee sulla divinità, cicli di vita e morte, la natura dell’universo, oltre alle tecniche poetiche dei druidi e i Simboli e Riti Druidici. Il secondo volume, pubblicato nel 1874, è più breve ed è un volume incompiuto… trovato nel magazzino del defunto signor Rees di Llandovery, dopo che fu acquistato da Bernard Quaritch. Le sue fonti manoscritte non sono fornite; probabilmente è una delle falsificazioni di Iolo. In questa parte si discute di Leggi Druidiche e Morale, Riti Druidici e i Cicli dell’Anno, che qui vengono descritti dettagliatamente, insieme alle celebrazioni legate ai cicli naturali, la Struttura della Società Druidica e molto altro ancora.

Iolo Morganwg e l’Awen
Secondo Jan Morris, fu Iolo Morganwg il cui credo era una combinazione di cristianesimo e druidismo, filosofia e misticismo, a creare il simbolo dell’Awen. Il termine deriva dalle lingue gallese, cornica e bretone e significa “ispirazione”, soprattutto nel contesto poetico. Coloro che sono investiti da questa ispirazione, spesso poeti o indovini, sono chiamati “awenydd”. Oggi, per il neo-druidismo, l’Awen è descritto come un “flusso di energia” o “una forza che scorre con l’essenza della vita”. Questa interpretazione riflette l’idea di un’energia dinamica e vitale che funge da fonte per la creatività e l’approfondimento spirituale. Graficamente è rappresentato da un emblema con tre linee rette che si allargano mentre si muovono verso il basso, disegnate all’interno di un cerchio o di una serie di cerchi di vario spessore, spesso con un punto in cima a ciascuna linea. Questo simbolo, attribuito a Iolo Morganwg, è stato adottato poi da tutti i movimenti Neo-Druidi. L’Ordine dei Bardi, Ovati e Druidi (OBOD) descrive le tre linee come raggi che emanano da tre punti di luce, rappresentando l’aspetto triplo della divinità e i punti in cui il sole sorge negli equinozi e nei solstizi, noti come la Triade delle Albe. Altri gruppi e individui suggeriscono altre interpretazioni varie dell’Awen. Le tre linee sono spesso associate alla terra, al mare e all’aria; al corpo, alla mente e allo spirito; o all’amore, alla saggezza e alla verità, insomma un simbolo più genericamente triadico.
La preghiera del Druido
La “Preghiera del Druido” (Gweddi’r Derwydd) o “Preghiera del Gorsedd” (Gweddi’r Orsedd) è un componimento attribuito a Iolo Morganwg, che continua a essere una componente rituale indiscussa sia nei Gorsedd che nei riti neo-Druidici. Nelle cerimonie neo-druidiche, talvolta le parole “y Dduwies” (“la Dea”) vengono sostituite con l’originale “Duw” (“Dio”). Nel volume “Barddas” sono presenti sei versioni della Preghiera del Gorsedd.
La preghiera recita:
“Dio, infondi la Tua forza;
E nella forza, il potere di soffrire;
E di soffrire per la verità;
E nella verità, tutta la luce;
E nella luce, gwynvyd (cielo);
E in gwynvyd, amore;
E nell’amore, Dio;
E in Dio, tutta la bontà.”
Questa preghiera riflette i principi fondamentali del Druidismo, invocando la forza, la verità, la luce, il cielo, l’amore e la divinità come aspetti essenziali del percorso spirituale. La flessibilità nell’adattare la preghiera, come mostrato dalla sostituzione di “y Dduwies” con “Duw” nelle pratiche neo-druidiche, evidenzia la natura adattabile di questa tradizione spirituale.

Dopo quanto detto, sebbene oggetto di controversie legate alla sua creazione di documenti e poesie forse non proprio autentiche, non vi è dubbio che Iolo abbia lasciato un’impronta significativa sulla pratica moderna del Neo-Druidismo. Le sue opere, raccolte nei volumi come “Barddas,” hanno fornito un’importante base per la reinterpretazione del Druidismo nel periodo successivo. Nonostante le questioni sull’autenticità dei materiali e la sua visione romantica e nazionalista della cultura gallese, i suoi studi sono oggi queelo che ha ispirato la maggior parte degli ordini neo-druidici.





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