di Andrea Romanazzi
Gragnano, cittadina campana nota principalmente per la produzione della pasta di qualità eccellente, nasconde nelle sue pieghe storiche anche un universo di mistero e superstizione. Oltre ai maccheroni e alle bellezze naturali della zona, il folklore locale racconta di streghe e spiriti che abitano le selve e le campagne circostanti. Le credenze popolari narrano di eventi inspiegabili, di incontri notturni con creature sovrannaturali e di antichi testi che testimoniano la persistenza di queste tradizioni.
Le Janare: Streghe della Tradizione Campana
Le janare sono una delle figure più rappresentative della stregoneria nel sud Italia. Secondo la tradizione, esse sono donne dotate di poteri sovrannaturali, capaci di trasformarsi in animali, di volare nella notte e di praticare incantesimi tanto benefici quanto malvagi. La parola “janara” deriverebbe dal latino ianua, porta, suggerendo la loro capacità di passare tra il mondo terreno e quello degli spiriti. Esse si riunivano in luoghi segreti, danzando sotto la luce della luna e compiendo riti misteriosi. Ne abbiamo già parlato qui
La Selva della Tanara e le Streghe di Gragnano
Arriviamo per a Gragnano. Secondo alcune testimonianze antiche, un’area particolarmente citata nelle leggende è la Selva della Tanara, considerata un luogo di convegno per le janare. Si dice che, di notte, le streghe si radunassero lì per praticare i loro riti, evocando forze misteriose. La fama della selva era tale che un canonico locale, Antonio Greco, scrisse un trattato in latino intitolato Dissertatio super superstitione arteque magica, pubblicato nel 1832, dedicandolo all’illustre vescovo di Castellammare, Francesco Colangelo. In questi testi vengono riportate alcune curiose narrazioni che riguardano incontri inquietanti con le janare. Secondo un’antica credenza, i contadini che raccoglievano legna nei boschi della Tanara la sera, al mattino la trovavano misteriosamente sparpagliata. Volendo scoprire il colpevole, alcuni di loro decisero di nascondersi e osservare. Al calar della notte, videro delle figure femminili danzare tra gli alberi sotto la luce della luna. Quando tentarono di avvicinarsi, le donne si trasformarono in papere e volarono via sghignazzando, lasciando un’eco inquietante che risuonava nella foresta. Si racconta poi che lo stesso canonico Antonio Greco, dopo aver pubblicato il suo trattato sulle streghe, fu testimone di un evento spaventoso. Una notte, mentre passeggiava, vide tre fanciulle arrampicate su un albero che ridevano e gridavano in modo sinistro. Tentò di avvicinarsi, ma le giovani, con un balzo sovrannaturale, si dileguarono nell’oscurità. Tornato in piazza, il canonico raccontò l’accaduto agli amici, i quali gli dissero che quelle tre fanciulle erano note come streghe della zona. Un’altra storia narra di un contadino di nome Nicola Iovane raccontò di essersi imbattuto in un gruppo di bellissime fanciulle vestite di bianco che danzavano nella notte. Affascinato dalla loro bellezza, si avvicinò per unirsi a loro. Ma non appena tentò di toccarle, le giovani si trasformarono in uccelli e scomparvero nel cielo notturno. Questo evento rafforza l’idea che le janare avessero la capacità di mutare forma per sfuggire agli uomini. Un altro episodio riguarda un uomo noto come Mastrogiudice della Tanara, vissuto a Sorrento. Una mattina, svegliandosi molto presto, uscì sulla sua terrazza e trovò una giovane donna sconosciuta distesa a terra, in preda alla disperazione. Corse a chiamare la moglie, che si prese cura della ragazza. Si scoprì poi che la giovane era un’americana rapita da una strega in America e magicamente trasportata a Sorrento.
La Trasformazione delle Streghe
Le leggende gragnanesi raccontano che le janare possano mutare forma, apparendo talvolta come giovani donne seducenti per attirare gli uomini sprovveduti. Un esempio famoso è quello di un contadino di nome Nicola Iovane che, tornando a casa una notte, si imbatté in un gruppo di splendide fanciulle vestite di bianco che danzavano allegramente. Affascinato, si avvicinò a loro, ma le donne si trasformarono improvvisamente in uccelli e volarono via nel cielo notturno. Le streghe di Gragnano rappresentano una delle tante espressioni della ricca tradizione magico-popolare del sud Italia. Le janare, con le loro storie di magia, maledizioni e trasformazioni, continuano a vivere nell’immaginario collettivo della regione. Tra leggende antiche, testimonianze folkloriche e testi storici, la figura della strega rimane una presenza inquietante ma affascinante, che ancora oggi alimenta il mistero e la curiosità intorno a Gragnano e alle sue terre incantate.





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