Natale: I simboli del Solstizio di Inverno – Il Ginepro (Parte 5)

di Andrea Romanazzi

Oltre all’abete, nella tradizione Popolare altre sono le piante tipiche delle festività  del solstizio.  Nella tradizione italiana però la pianta più utilizzata era il poco conosciuto ginepro.

Una delle tante leggende vuole che durante la fuga in Egitto, mentre i soldati di Erode stavano per raggiungere la sacra famiglia, la Madonna chiese aiuto alle vegetazione e di tutte le piante solo il ginepro offrì riparo tra i suoi rami. Così la Vergine lo benedisse annunciandogli che avrebbe avuto l’onore di fornire il suo regno per la croce del Cristo. 

Che queste tradizioni siano antiche lo dimostra un famoso ed altrettanto raro libercolo “Curioso discorso intorno alla cerimonia del Ginepro, aggiuntavi la dichiarazione del metter ceppo e della Mancia a darsi nel tempo di Natale” del 1621 riportato dal De Gubernatis. Qui si descrive l’usanza bolognese di bruciare come ceppo natalizio un arbusto di Ginepro il giorno dell’epifania le cui ceneri erano poi conservate come talismano per tutto l’anno.

“…Posseggo un libercoletto abbastanza raro, intitolato: Curioso discorso intorno alla Cerimonia del Ginepro, aggiuntavi la dichiarazione del metter Ceppo e della Mancia solita a darsi nel tempo del Natale, stampato a Bologna nell’anno 1621 (…) avverto solamente che il carbone del ginepro bruciato a Natale, che serba la sua virtù magica per un anno, risponde perfettamente al carbone del ceppo natalizio provenzale al quale viene attribuita la medesima virtù, e rammento ancora una volta che l’agrifoglio natalizio inglese ha il medesimo significato del ginepro…”.

Ebbene, riportiamo scansione integrale di questo raro libro

In realtà il ginepro, Dal latino  juniperus  che significa “produttore di giovinezza” o “sempreverde”,  è da sempre una pianta nata sotto gli influssi del solstizio. John Michael Greer nell’Encyclopedia of Natural Magic suggerisce che il ginepro è legato all’elemento fuoco, come suggerito dai suoi aspetti astrologici essendo protetto da Marte in Ariete.

Era già sacra presso i Sumeri che utilizzavano le sue fumigazioni durante gli esorcismi o per cacciare gli spiriti maligni, e stessa cosa troviamo presso gli Egizi. Un papiro risalente al 1500 aC contiene una ricetta per curare le infestazioni da tenie.  Il ginepro era anche simbolo della dea della fertilità dei Cananei, Ashera. Successivamente lo ritroviamo nella Chiave di Salomone come erba legata alle invocazioni di Saturno. Presso i Romani la pianta era considerata sacra a Saturno, Giove ed Apollo inoltre, secondo la tradizione, garantiva la fertilità è proprio per questo veniva donata alle giovani spose. I Druidi usavano il ginepro con il timo negli incensi per le visioni. Fumigazioni di ginepro le troviamo anche tra gli sciamani siberiani per la purificazione rituale e la benedizione di oggetti rituali, persone e animali come indicato da Jeremiah Curtin in A Journey in Southern Siberia. Ti credeva avesse anche la proprietà di  guarire i morsi di serpente ed infatti Medea usa liquido di ginepro appena tagliato per realizzare una pozione per far addormentare il  serpente che custodisce il vello d’oro.

Era poi una pianta protettiva contro le streghe e i loro incantesimi come suggerisce Charles Godfrey Leland in Etruscan Roman Remains in Popular Tradition.

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