di Andrea Romanazzi
In Etiopia, come in molte altre regioni africane, la medicina tradizionale ha mantenuto la sua popolarità. La medicina tradizionale etiope include diversi elementi o scongiuri per la prevenzione delle malattie. L’idea è che la malattia non sia un evento casuale ma generato da una punizione divina, la rottura di un tabù o un’azione magica (malocchio-fattura).
Un particolare strumento protettivo è il Kitabe un particolare tipo di manoscritto pergamenaceo usato come amuleto, denominato in etiopico kitab e a cui comunemente in letteratura ci si riferisce come “rotolo magico-protettivo” o “di guarigione spirituale”. Il termine deriva dall’arabo e si traduce “scrittura” o “libro”. In alcuni casi, infatti, non sono altro che talismani costituiti da scritti presi dalla Bibbia o da altri libri sacri come il Talmud, ma anche nel Vangelo e il Corano.




I kitab sono utilizzati allo scopo di proteggere un individuo contro il malocchio, così come i morsi di serpenti e scorpioni. Il suo scopo dipende da ciò che è in esso rappresentato. E’ anche molto usato per la protezione dei bambini che lo portano al collo in “scatolette” di pelle chiamato ankelba.