Siracusa: L’Orecchio di Dioniso

di Alessia Giuliana

L’Orecchio di Dionisio (o Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale che si trova nell’antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare con un andamento ad S che lo rende anche un luogo di amplificazione acustica dei suoni.

La ragione di questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta.

Secondo la tradizione, il tiranno Dionisio fece scavare la grotta dove rinchiudeva i prigionieri e, appostandosi all’interno di una cavità superiore, ascoltava i loro discorsi. Grazie alla sua forma, l’Orecchio di Dionisio possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte.

Secondo le ricostruzioni di Eliano, Dionisio avrebbe rinchiuso il poeta Filosseno, con la colpa di non apprezzare le opere letterarie del tiranno, in questo luogo o nella vicina “Grotta dei cordari”. Eliano afferma infatti che il poeta era stato rinchiuso: “nella grotta più bella delle Latomie, dove aveva composto il suo capolavoro, il Ciclope: grotta che in seguito aveva preso il suo nome“.

Non si hanno notizie certe di questa funzione di “spionaggio” da parte di Dionisio. Alcuni storici credono che l’Orecchio servisse in verità come effetto speciale per il teatro greco, sito proprio a ridosso della latomia. La piccola fessura è infatti collocata appena dietro gli spalti e – probabilmente – veniva utilizzata durante le rappresentazioni da un coro che, cantando dalla grotta, faceva uscire la propria voce alle spalle del pubblico. Il tutto lasciando di stucco gli spettatori, incapaci di individuare la fonte del canto appena udito.

Con un’altezza di 23 metri, una larghezza che raggiunge gli 11 m e una profondità di oltre 60 m, l’Orecchio di Dionisio da sempre affascina turisti e curiosi. Il nome gli fu dato da Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, durante una sua visita nel 1608 in compagnia dello storico Vincenzo Mirabella.

Ancora oggi non si sa esattamente l’impiego di questa piccola meraviglia ingegneristica. Quello che sappiamo è che, una volta al suo interno, è meglio non rivelare i propri segreti. Qualcuno potrebbe ascoltarli a nostra insaputa!

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