Questo approfondimento sugli “strumenti” magici ha semplicemente lo scopo di chiarire alcune cose. In ogni tradizione magica i quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco sono sempre presenti, rappresentati nella cultuazione da altrettanti strumenti rituali.
La candela è legata all’elemento fuoco, gli incensi per le fumigazioni all’aria, le polveri rituali alla terra, mentre bevande e i filtri all’elemento acqua. L’uso della candela affonda le proprie origini nel culto del fuoco diffuso in quasi tutte le civiltà Il loro utilizzo era già diffuso nelle tradizioni autoctone italiche Nelle quali il guaritore interpellava gli dei ed individuava la malattia del cliente proprio esaminando il movimento della fiamma. Nella tradizione popolare magica italiano le candele avevano tutte colore bianco questo anche a causa del retaggio cattolico. La ritualistica delle candele è molto varia, in realtà il rituale più semplice e tradizionalmente è quello di bruciare sul fuoco del cero un pezzetto di carta del colore legato all’intento richiesto, sul quale sia stata scritta la richiesta affidata al Santo. Spesso vengono utilizzati come “testimone” ovvero ad essi spesso viene legata immagini o oggetti della persona da curare. Nel caso di utilizzo di più candele, in alcune tradizioni esse vengono legate insieme attraverso un nastro o un filo, in altri casi vengono disposte in circolo e al centro viene posta la richiesta.
L’intento, una volta bruciato diviene appunto fumo,ovvero materia spirituale appartenente al mondo magico. Lasciamo così l’elemento Fuoco per spostarci all’Aria, ovvero alle fumigazioni. Ne abbiamo trovate molteplici lungo il nostro excursus. Il concetto magico nascosto in essi è che attraverso tale pratica, la preghiera si trasforma in fumo e sale dunque verso l’alto e verso le divinità. Le essenze, diffondendosi nell’ambiente, hanno anche lo scopo di allontanare gli spiriti cattivi ed attirare quelli benevoli in quanto molto sensibili ai profumi e agli odori.
Normalmente la fumigazione deve essere effettuata utilizzando l’incenso o incensieri di argilla contenenti brace, ma oggi sono in commercio più comodi coni realizzati con erbe e resine compresse e autocombustibili. Normalmente il loro utilizzo in rituali di bando e purificazione deve avvenire in luna calante, inoltre le ceneri così prodotte dovrebbero essere gettate in luoghi lontani dall’area che si è purificata. Per fumigazioni con intenti di richiesta, e più in generale di carica, invece, il periodo è di luna crescente mentre le ceneri possono essere gettate ovunque. Riportiamo giusto per far un esempio ulteriore una fumigazione che ha lo scopo di purificare l’ambiente domestico.
In una terrina, preparare un impasto di argilla contenente tre parti di finocchio una parte di cannella e una di chiodi di garofano. Si tratta di una ricetta molto utile per la purificazione degli ambienti. Si dovrebbe procedere dalla stanza più interna fino a giungere alla porta di ingresso per far così uscire la negatività dagli ambienti. Dunque si lascia esaurire l’incenso che poi va gettato in un fiume, o nel terreno di una pianta. Dall’Aria alla Terra per giungere al dominio delle polveri. Vengono spesso utilizzate in relazione agli altri oggetti sin qui descritti, sparsi su vestiti, lettere, oggetti appartenenti all’individuo per il quale vengono confezionate. Le polveri possono contenere ingredienti vegetali o animali. Nei rituali di protezione e di esecrazione possono essere sparse sulle soglie delle porte o addirittura sulle orme lasciate dal soggetto. In questa maniera rappresentano una barriera protettiva o un richiamo negativo. Esistono polveri per i più svariati scopi, dall’attrazione amorosa alla protezione della sessualità, dal richiamo di denaro e fortuna alle polveri di esecrazione.
Anche in questo caso un esempio di polvere per protezione può essere il seguente. Per realizzare questa polvere bisogna far seccare e sbriciolare il guscio di sette o nove uova, a seconda delle tradizioni, impastarle con acqua benedetta e successivamente far asciugare il tutto.